io non entravo in una casa:
entravo negli occhi delle persone.
Non vedevo il resto.
Ormai siamo nell’era degli occhi vuoti.
Tutto mi ferisce all’infuori di questo tempo
che io apro,
per farti passare. >>
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<< Tu sei contagioso
come il fuoco dei papaveri
che tracciano una strada
per il contrabbandiere
nel sonno dorato del grano.
Resuscitato dal tuo soffio,
il mio cuore avverte una febbre tale
da render gelose le foglie degli alberi,
come se il tempo non fosse
che una scottatura dell’anima. >>
<< Parlandomi,
tu affondi un coltello di sole
nel mio cuore,
lo fai esplodere come un mazzo di rose.
Il tuo cuore brucia
dentro il tuo silenzio,
come una candela dentro una lanterna. >>

<< Voglio ben soffrire,
ma non voglio disperare.
Non lascerò che nessuno spenga in me
la piccola lampada rossa della fiducia.
Ogni giorno mi aspetto di tutto. >>
<< Ci sono isole di luce in pieno giorno.
Isole pure, fresche, silenziose.
Immediate.
Solo l’amore sa trovarle. >>

<< Il mio cuore volava come un filo di paglia
nell’aria del mondo,
prima che tu lo prendessi tra le mani
per salvarlo.
Avevo raschiato il fondo delle mie tasche:
nient’altro che visi bugiardi e convinzioni ingiallite.
Tu potevi venire. >>
Poesie tratte dal libro “Il Cristo dei papaveri” di Christian Bobin

